AMORE E SERVIZIO
Riflessioni
Poco dopo l’arrivo di Gesù e dei Suoi discepoli a
Capernaum, Egli chiese loro di che cosa avessero discusso durante il cammino,
poiché avevano continuato a parlottare per tutto il viaggio.Avevano cercato di
determinare chi di loro sarebbe stato il più grande nel Regno di Dio,ma
esitavano a confessarlo perché se ne vergognavano.
Naturalmente Gesù era a corrente della loro
discussione perciò si mise a sedere e disse: “Se uno vuol essere il più grande,
deve essere il più piccolo, l’ultimo, il servitore di tutti”. Poi prendendo fra
le braccia un fanciullo che Gli era accanto, affermò che chi vuol entrare nel
Regno di Dio deve prima diventare come un bambino, poiché Dio richiede e premia
l’umiltà.
Essere il servo di tutti, essere a disposizione di
tutti, questo era l’esempio che Gesù stesso aveva dato ai suoi discepoli
durante tutto il tempo in cui erano stati insieme; eppure essi non l’avevano
imitato! Fu necessario il rimprovero per ricordare loro quale era la missione
per la quale Egli era venuto sulla terra. Egli era venuto con il preciso scopo
di servire e questo doveva essere lo scopo anche dei discepoli; insegnò che
bisogna manifestare l’amore e il perdono non solo a coloro che contraccambiano,
ma pure ai nemici.
Proprio come Mosè aveva ammonito gli israeliti ad amare
lo straniero perché essi stessi erano stati amati da Dio, così Gesù insegnava
che coloro che erano stati oggetto della misericordia di Dio dovevano mostrare
misericordia verso il prossimo.
Proprio per ubbidire alla volontà del Padre, Gesù
accettò l’ospitalità dei pubblicani e dei peccatori; benché severamente
criticato si intrattenne con Zaccheo, con i Samaritani, con la donna peccatrice
che versò su di Lui il profumo. Durante il Suo ministerio aveva incontrato
molte persone che volevano seguirlo, puntualmente Egli le metteva di fronte ad
un impegno totale verso Dio e verso il prossimo. Quando Gli fu chiesto chi era
il prossimo, Gesù rispose riportando l’esempio del buon Samaritano che mosso
dalla compassione per il ferito lo curò mentre tanti altri lo avevano
abbandonato.
Questo è il tipo di rapporto che Egli vuole con coloro
che vogliono essere suoi discepoli ed affermano di amarlo.
Un esempio di servitore fu l’apostolo Paolo che si
presentava ai credenti come “servitore di Cristo Gesù”.Da Damasco a Gerusalemme,
ad Antiochia e ad altre città dove egli in qualità di serve di Cristo predicava
l’Evangelo della Salvezza, soffrendo e patendo avversità e pericoli, dimostrava
la sua dedizione al servizio del Signor Gesù.
L’ubbidienza e il servizio sono una conseguenza
naturale nella vita di colui che ama Dio; la dimostrazione di tale amore e di
tale servizio verso Dio significa amore e servizio per il prossimo.Nessun
cristiano può essere veramente tale se non mette a servizio degli altri la
propria vita, se non compie del bene, se non si sente contento dello stato in
cui si trova.
Questa è la
caratteristica che deve avere ogni cristiano e la sua vera grandezza consiste
nella rinuncia alla grandezza.