CHI DICE LA GENTE CHE IO SIA?
Riflessioni
Il ministero di Gesù volge al termine e mentre con i
Suoi discepoli si stava recando in Cesarea di Filippo chiese loro: “Chi dice la
gente che Io sia ?” Essi risposero che per alcuni era Giovanni Battista, per
altri Elia e per altri ancora Geremia.“E voi chi dite che Io sia?” Subito
Pietro rispose: “Il Cristo,il Messia, il Figlio dell’Iddio vivente”. Poi
cominciò a dir loro delle cose che gli sarebbero accadute: le sofferenze che
avrebbe dovuto subire, l’abbandono da parte del popolo, la Sua uccisione ed
infine la Sua Resurrezione,che sarebbe avvenuta il terzo giorno dalla Sua
morte. Circa una settimana dopo il loro
arrivo a Cesarea, Gesù prese con sé Giacomo,Pietro e Giovanni e salì su un
monte per pregare e mentre pregava, il Suo volto cominciò a risplendere e i
Suoi abiti divennero di un candore abbagliante.Poi apparvero due uomini in
forma gloriosa,Mosè ed Elia, i quali si misero a parlare con Lui delle cose
che, secondo il piano di Dio,stavano per accedere a Gerusalemme. Pietro e gli
altri stavano per essere vinti dal sonno,ma si destarono di colpo quando videro Gesù sfolgorante di luce e
gloria che conversava con i due uomini.
In Lui dimorava tutta la pienezza della Deità assoluta; non erano semplici
raggi della Gloria Divina quelli che illuminavano la Sua Persona, ma Egli era
Dio Assoluto e Perfetto e stava dando ai discepoli una visione di quella Gloria
celeste che Gli era naturale, un’immagine di Gloria sublime adattissima ad un
Re. I tre discepoli dovevano essere Suoi testimoni speciali che avrebbero poi
dovuto dare inizio alla Chiesa di Dio, e la visione della Sua Gloria doveva
incoraggiarli e fortificarli. La presenza nella stessa Gloria di Gesù, di Mosè
e di Elia che conversavano con Lui in modo familiare identificano il cristiano
e ciò che lo aspetta nella vita futura insieme al Signore. I tre discepoli
godevano dell’immenso privilegio di quella scena gloriosa che era la conferma
della confessione di Pietro.
Sul monte Gesù appariva già spoglio del Suo corpo
terreno. Non avendo mai infranto la legge divina, avrebbe potuto legittimamente
reintegrare la Gloria Celeste senza passare per la morte, eppure Egli l’
accettò per amore dell’uomo, era venuto
per salvare i peccatori perciò non voleva evitare il sacrificio.