COMUNICARE CON DIO PER MEZZO DELLA PREGHIERA.
Riflessioni
La più grande e la più
importante delle funzioni spirituali è la preghiera; così come afferma San
Paolo, essa deve occupare il primo posto nella vita di un figliuolo di Dio
perché è nella misura in cui egli prega che dà a Dio la possibilità di esaudire
le richieste, le supplicazioni, le intercessioni e ringraziamenti.
Pregare è comunicare con il
Padre celeste che è disposto ad ascoltare e donare le cose che si desiderano,
ma che siano per il bene di colui che prega.La preghiera è l’unica attività che
permette all’uomo di mettersi in contatto con il suo Creatore e Signore della
propria vita; infatti, mentre tutte le altre attività si compiono su un piano
“orizzontale” e stabiliscono un rapporto tra uomo e uomo, questa invece si
svolge in senso “verticale” e consiste nel dialogo dell’anima con Colui che ha
donato la vita e la Salvezza eterna mediante l’unico sacrificio del Suo Amato
Figliuolo Cristo Gesù.
In realtà si può affermare che
l’uomo è stato salvato per pregare: Dio è il sole dell’anima e come il fiore
non può vivere senza la luce per mezzo della quale esso si schiude, così il
figlio di Dio non può vivere senza comunicare con il Padre Celeste.La preghiera
è la vita stessa del figliuolo; Gesù ordina di pregare, pregare di continuo
senza stancarsi mai. Egli stesso quando era sulla terra pregava sia nel Tempio
sia da solo e il Suo modo personale di pregare colpì moltissimo i discepoli i
quali un giorno Gli chiesero: “insegnaci a pregare”. Eppure, essi sapevano come
si pregava nelle sinagoghe ma certamente non erano praticanti di preghiera,
notavano il modo diverso con cui Gesù dialogava con Dio; percepivano senza
capire che qualcosa di profondamente diverso e nuovo si stava verificando.
Anch’ essi perciò volevano capire, imparare per poter a loro volta dialogare
con Dio. Gesù esaudisce la richiesta fatta rivelando la grandiosità e la
meravigliosa bellezza di questo Suo rapporto con il Padre celeste, che essi
percepivano senza intenderlo, ed insegnò loro la preghiera più bella e più
significativa: il Padre nostro.
Pregare continuamente
sottolinea la necessità di un rapporto
costante con il Padre e lo stesso Gesù nell’orto del Getsemani, rivolgendosi
con una certa tristezza ai discepoli disse: “Così non siete stati capaci di
vegliare con me una sola ora? Vegliate ed orate affinchè non cadiate in
tentazione” (dal Vangelo di Matteo cap.26: 40-41).
Nella preghiera viene impegnata
la fede e se questa non è accompagnata dalla preghiera resta senza effetto
perché la preghiera ne è l’inevitabile espressione.Quando si prega, lo Spirito
di Dio opera in risposta alla fede e se essa è debole l’esaudimento non ci
sarà.Alcune preghiere vengono esaudite in breve tempo, altre, per ragioni che
conosce solo il Signore, sono esaudite in tempi più lunghi o non vengono
esaudite a fatto o in modo diverso da quello che si aspettava, ciò non vuol
significare che il Padre celeste sia rimasto indifferente alla richieste, ma
solo perché vuole il meglio per i suoi figli e spesso quello che è meglio per
essi non lo è per Lui.
Dio è amore e come tale desidera
concedere il meglio ai suoi figli; consapevoli di questa verità bisogna avere
fiducia in Lui, la stessa fiducia che ebbe ed insegnò Gesù amandolo come Padre
che per primo ha amato ed ha avuto pietà dell’uomo peccatore.
Il cristiano per vivere una
vita serena e in continuo cammino con Cristo, deve vedere la preghiera non come
un’azione sporadica ed occasionale, ma come un impegno concreto e costante.