CRISTO, LA LUCE DELLA VITA.
Riflessioni
Tra le varie definizioni che la
Sacra Bibbia dà di Gesù Cristo vi è
quella che lo definisce <la luce che riluce nelle tenebre>, ossia
la luce inaccessibile di Dio divenuta carne.E’ una luce capace di far sparire completamente le
tenebre morali dell’anima che molto spesso le tolgono la visione divina; ha il
potere di comunicare quel calore divino che ristora l’anima.Cristo è perciò la
Luce della Vita che comunica nuove energie all’anima, che trasforma e perfeziona
le sue facoltà.In ogni cristiano vi è il desiderio di contemplare questa Luce,
poiché essa è fonte di vita che infonde energie e può essere sperimentata solo
se l’anima si dispone a contemplarla, come una foglia che rivolge tutta la sua
superficie al sole.
Cristo è la Luce ben degna di
essere contemplata, poiché è vita vera ed esuberante per tutti coloro che si
rivolgono a Lui.Tutta la Sacra Scrittura parla di questa Luce che fu obbediente
all’Iddio Padre fino alla morte in croce per amore dell’uomo peccatore; che
ebbe ed ha compassione degli afflitti e dei sofferenti;che ebbe ed ha
misericordia per il peccatore donandogli il perdono dei peccati; una Luce umile
e mansueta che sopportò ogni offesa senza mai reagire.Quando Dio lo risuscitò
dai morti, iniziò per il cristiano una nuova vita: quella della gloria eterna.
Insieme alla Luce del Suo innalzamento e del Suo coronamento brilla la Luce
della Sua intercessione per tutti coloro che hanno creduto in Lui. Questa è la
luce della vita spirituale e come la luce fisica ha il potere di dare vita alle
piante, così Cristo ha il potere di operare nel cristiano la vera vita:
contemplando la Sua obbedienza anche lui diventerà ubbidiente, contemplando la
Sua misericordia diventerà misericordioso,contemplando la Sua mansuetudine
diventerà mansueto, contemplando il Suo amore amerà il suo prossimo e il suo
nemico.
La contemplazione di Cristo Gesù è lo
strumento con il quale il Suo Spirito che abita nel cristiano, può operare il
rinnovamento della mente, la purificazione dell’anima e può comunicare le Sue
stesse virtù che lo portano a renderlo simile a Lui.
Fu proprio la Luce di Cristo
che accecò San Paolo sulla via di Damasco; egli era in cammino con il proposito
di demolire la chiesa di quella città, ma Dio ebbe pietà di lui, lo voleva per
la Sua opera perciò lo colpì alla vista
manifestandogli tutta la Sua potenza.
Era un uomo orgoglioso,
aggressivo, estremamente religioso della setta dei farisei, ma si sottomise a
Dio ed espresse la sua ubbidienza nel farsi guidare dalla Luce di Cristo
chiedendo:< Signore, che devo fare?>
Così consacrandosi al Signore e
seguendo la Luce del suo Salvatore ne divenne lo strumento per la predicazione
dell’Evangelo.
La sua fede, la sua vita di
preghiera, lo studio della Parola di Dio sono la rivelazione totale di quella
Luce nelle tenebre.