DIO COMANDA AGLI UOMINI DI PENTIRSI ….E CREDERE NEL SUO FIGLIUOLO GESU’. - Chiesa Evangelica - Termoli (Cb)

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DIO COMANDA AGLI UOMINI DI PENTIRSI ….E CREDERE NEL SUO FIGLIUOLO GESU’.

Riflessioni
Il pentimento è stato il tema centrale di tutta la predicazione di Giovanni Battista e l’apostolo Paolo predicando agli ateniesi affermò: “Dio comanda agli uomini di pentirsi….e credere nel Suo figliuolo Gesù, il solo e unico Salvatore”; un comando al quale l’uomo non può sottrarsi se vuole salvarsi dalla dannazione eterna. Il pentimento non è soltanto la determinazione di fare meglio nel futuro, ma ha un significato più profondo: vuol dire allontanarsi dal peccato, lo stesso peccato che ha allontanato ed allontana l’uomo da Dio, che ha fatto interrompere quel rapporto d’amore e di gioia tra il Creatore e la creatura. Il pentimento inizia con l’ammettere che Dio è giusto e che si è peccatori ai Suoi occhi, così come afferma Davide nel Salmo 51 “Io ho peccato contro Te, contro Te solo ed ho fatto ciò che è male agli occhi Tuoi”.Il peccato profana l’uomo e lo allontana da Dio privandolo della Salvezza, della pace e delle innumerevoli benedizioni.
L’apostolo Pietro predicava che Gesù era risorto per essere Principe e Salvatore, per dare la remissione ad Israele e il pentimento per i peccati, perciò se ci si vuol avvicinare a Dio bisogna rivolgersi a Cristo Gesù con fede: in nessun altro è la remissione dei peccati e la salvezza, solo nel Figlio di Dio!E’ lui che morì sulla croce per i peccatori e risorse il terzo giorno; è lui la risposta di Dio al pentimento del peccatore che può essere perdonato e riconciliato con il Padre Celeste.
Pentimento verso Dio e Fede in Cristo Gesù sono pertanto due verità fuse in un’unica certezza: la Salvezza eterna.Il pentimento include anche un cambiamento di volontà, volontà che è il fattore determinante di ogni cosa che si fa, in ogni circostanza della vita umana; pentirsi del proprio peccato è un dovere dell’uomo perché il perdono che ne consegue è un dono di Dio e come tale non può essere rifiutato. L’espressione di una volontà debole è un rifiuto ad un preciso comando di esortazione del Signore a glorificarlo, ad essere in armonia e in pace con Lui.Il pentimento, perciò, fa apparire l’uomo davanti a Dio non solo giustificato, ma anche giusto e la fede in Cristo diventa l’anello di congiunzione tra Gesù e il peccatore ravveduto.
Nella parabola del Figliuol prodigo, il Signor Gesù spiega chiaramente il significato del pentimento; questi si pentì di quello che aveva fatto, non si limitò a piangere sui suoi peccati, non restò passivo ed esitante, non rimase con i porci che pascolava per guadagnarsi da vivere, ma si alzò e andò via per ritornare pentito presso suo padre che lo aspettava per riaccoglierlo tra le sue braccia e perdonarlo, si umiliò davanti al padre e ricevette il perdono.
Quando Giobbe fu cosciente di essere un peccatore affermò: “Perciò mi ritratto e mi pento”, cosi pure l’apostolo Pietro convinto dei suoi peccati disse: “Sono uomo peccatore”.
E’ lo Spirito Santo che produce questa convinzione ed è per amore di Cristo che Dio  perdona.
C.E.T. Chiesa Evangelica - Via delle Orchidee, snc - Termoli (Cb)
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