Gli evangelici hanno un culto dei morti analogo a quello dei cattolici?
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Assolutamente no. Al di là di ogni pur lecito
sentimentalismo, i morti non hanno più alcuna possibilità di migliorare la loro
posizione davanti a Dio. La scelta per Cristo deve essere fatta in vita: questa
è la nostra unica possibilità (la Bibbia dice che oggi è il giorno giusto: vedi
Ebrei 3: 7-8, 15; Deuteronomio 26: 16; 30: 16 ecc.) . Le preghiere e le messe
di intercessione per i morti sono estranee al messaggio biblico, in quanto
siamo tenuti a pregare gli uni per gli altri in questa vita e la responsabilità
della scelta è individuale e personale, senza la possibilità di deleghe: “Come
è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, dopo di che viene il
giudizio” (Ebrei 9: 27); “Noi tutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di
Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era
nel corpo” (II Corinzi 5: 10). Noi evangelici, quindi, non crediamo al culto
dei morti perché “I vivi sanno che morranno, ma i morti non sanno più
nulla; non c’è più ricompensa per loro; anche il loro ricordo è dimenticato. Il
loro amore, il loro odio, l’invidia, tutto è finito, non hanno più parte in ciò
che succede quaggiù” (Ecclesiaste 9: 5-6).