LA PAZIENZA DI DIO - Chiesa Evangelica - Termoli (Cb)

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LA PAZIENZA DI DIO

Riflessioni
 
La pazienza di Dio è il riflesso della sua divinità, del suo cuore e del suo atteggiamento nei riguardi dell’uomo.
 
Nell’Antico Testamento è espressa con una magnifica perifrasi: “Il Signore è pietoso e misericordioso, lento all’ira e grande in benignità”; la manifestò varie volte e tra le tante si può ricordare quando, con infinita pazienza verso gli Ebrei, lo condusse per quaranta anni nel deserto. L’infedeltà e l’ingratitudine di questo popolo fu costante e molte volte la pazienza di Dio fu messa a dura prova; solo dopo averlo avvertito ed aver usato pazienza per molto tempo, Dio fece cadere su di esso il terribile giudizio facendolo disperdere per tutto il mondo.
 
Oggi, Dio nella sua infinita Grazia e nel suo Amore manifesta ancora la sua infinita pazienza nei confronti del mondo ribelle ed idolatra.
 
Tante volte si è indotti a pensare che il Signore tardi ad intervenire in determinate situazioni o prove molto difficili, ma Egli nella sua inesauribile Grazia anche in quei momenti dimostra verso ognuno la sua pazienza perché tutte le cose che permette cooperano per il bene di coloro che lo amano con tutto il cuore (dalla lettera ai Romani dell’apostolo Paolo).
 
La Sacra Scrittura dà molta importanza alla pazienza di Dio, soprattutto nel rinviare il meritato giudizio finale, al fine di estendere la Grazia e di dare l’opportunità all’uomo di ravvedersi e convertirsi a Lui tramite il Signor Gesù.
 
Il Signor Gesù è la personificazione della pazienza del Padre celeste. Egli fu paziente nel parlare, nell’esortare, nel richiamare, nell’invitare e così pure nell’operare. Fu paziente con i suoi discepoli, con i giudei increduli e lo è ancora oggi verso ognuno di noi. Anche quando le circostanze imponevano il rimprovero, Egli lo faceva sempre con tanta delicatezza e tenerezza. Noto è il rimprovero che fece ai due discepoli sulla strada di Emmaus che erano testardi in quanto non avevano creduto a tutte le cose che i profeti avevano preannunciate in merito al Messia, ma li rimproverò con tanto amore e con tanta tenerezza.
 
La pazienza fu non solo il metodo di Dio verso gli Ebrei ma è anche il più grande insegnamento lasciatoci dal Signor Gesù; infatti, quando i discepoli volevano porre un limite alla pazienza del perdono, Egli insegnò loro di perdonare fino a “settanta volte sette” e dopo la Sua resurrezione avrebbe dovuto colpire il Suo popolo ribelle e idolatra con il Suo giudizio, invece fu molto paziente tanto che gli offrì ancora un’occasione per accettare la Salvezza attraverso la predicazione degli apostoli.
 
Se il cristiano deve assomigliare al suo Maestro, allora la sua pazienza è attesa fiduciosa, costanza, sopportazione, longanimità e perseveranza. Essa occuperà un posto basilare nella sua vita perché investe le sue relazioni con Dio e con gli altri e determina il suo atteggiamento di fronte a molte circostanze che si troverà ad affrontare e rivela la sua fiducia e la sua sottomissione al Padre celeste. L’apostolo Giacomo  esorta ad essere pazienti non solo in determinati momenti o in certe circostanze, ma in ogni tempo, fino al ritorno del Signore.
 
Leonardo da Vinci nei suoi Frammenti letterari scriveva che la pazienza ha nei confronti dell’ingiuria lo stesso effetto che i vestiti hanno verso il freddo. La pazienza non è solo uno strumento di difesa, ma è anche uno strumento di azione, una manifestazione della pedagogia dell’amore. Se il cristiano saprà camminare giorno dopo giorno nella pazienza, nella consolazione e nella gioia di Cristo, anche quando sopraggiungeranno le prove e le difficoltà le affronterà con la grazia e la potenza di Cristo Gesù.     
C.E.T. Chiesa Evangelica - Via delle Orchidee, snc - Termoli (Cb)
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