LA PREGHIERA
Riflessioni
La preghiera ebbe una parte importantissima in tutta
la vita e il ministero terreno di Gesù.
Spesso si appartava per pregare e talvolta passava notti intere da solo
in preghiera sopra qualche colle oppure, come ogni buon israelita, nel
tempio.Ai Suoi discepoli diede molti insegnamenti a proposito della preghiera e
spesso si servì di parabole, per incoraggiarli a pregare con efficacia. Ne
rimasero così impressionati tanto che un giorno Gli dissero: “Insegnaci a
pregare”; desideravano essere istruiti sulle modalità segrete mediante le quali
avere accesso presso il Padre celeste in modo particolare e
privilegiato.Seguendo ed osservando Gesù, constatavano il modo sostanzialmente
diverso con il quale Egli manteneva il rapporto con Dio per mezzo della
preghiera; inoltre, percepivano che qualcosa di assolutamente nuovo si stava
verificando sotto i loro occhi e volevano parteciparvi per godere dello stesso
rapporto, con la Speranza di poter essere illuminati dalla stessa sapienza e
potenza che vedevano sprigionarsi da Gesù. L’autenticità, la profondità e
l’intensità del rapporto di Gesù con il Padre celeste contrastavano con buona
parte della religiosità tradizionale e stereotipa che li circondava; erano
impressionati dagli atteggiamenti di familiarità ed affettuosità che Gesù
dimostrava nei confronti di Dio,
atteggiamento che si differenziava anche da quello di Giovanni
Battista.Essi quindi volevano capire,imparare a “pregare “ ossia volevano
imparare a dialogare con Dio ed instaurare un rapporto uguale a quello di Gesù.Egli
li accontentò subito rivelando con semplicità la grandiosità e la bellezza di
questo Suo rapporto speciale,ma nello stesso tempo alla portata di tutti coloro
che vogliono intrattenere un rapporto autentico con Dio come il Padre, vale a
dire con Colui che dona la vita,quindi come figli. L’Eterno,il Creatore,l’Iddio
vivente, il Re dei Re,il Signore dei Signori è il Padre e come tale Egli vuole
rivelarsi e instaurare un rapporto con
loro; Gesù lo dimostra con il modo affettuoso con il quale Gli si rivolge
chiamandolo “Abba Padre”, indicando e rivelando che allo stesso modo può e deve
essere invocato dai Suoi discepoli, ossia come figli. Perciò Egli insegna che
il pregare Significa “parlare al Padre”,intrattenere un rapporto continuo e
costante con l’Iddio Potente. L’elemento fondamentale che deve sostenere la
preghiera è la fede perché essere consapevoli di parlare con il Signore è
importante ma lo è altrettanto la profonda convinzione che Egli ha il potere e
la volontà di esaudire le preghiere quando esse corrispondono alla Sua volontà
di Amore e di Giustizia; preghiera e fede sono strettamente legate tra di loro
in quanto l’una sostiene l’altra: “E tutte le cose che domanderete nella
preghiera, se avete fede le otterrete” e “quel che chiederete nel Mio nome, lo
farò”. Talvolta esse non sono esaudite immediatamente, oppure il Signore
risponde in modo diverso da quello che ci si aspettava, tuttavia c’è sempre una
risposta e si può essere certi che è sempre la migliore per chi chiede. Gesù
quale Maestro di preghiera, rivela che l’assiduità troverà riscontro nella
risposta del Padre che desidera manifestare il Suo Amore ai Suoi figli. Perciò,
invita a non stancarsi di pregare perché la “stanchezza” corrisponde ad un
cedimento sul piano della fede.