Perché voi evangelici non venerate né la Madonna né i santi?
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Il culto cattolico di Maria (mariolatria) e,
quindi, la mariologia (scienza della dottrina di Maria) si sono
sviluppati nel corso dei secoli e occupano nel pensiero e nell’accezione comune
una posizione di particolare rilevanza. Maria viene presentata come la sempre
Vergine, la Madre di Dio, la Regina del Cielo, l’Assunta, l’Immacolata, la
Madre misericordiosa della Chiesa ed anche con il titolo di Corredentrice
e Mediatrice.
Ora, tutto ciò non è accettato dagli evangelici
semplicemente per il fatto che nelle Scritture la mariologia è estranea ad ogni
aspetto del messaggio neotestamentario. Se il culto mariano avesse davvero
avuto quell’importanza che gli è stata conferita, allora nell’insegnamento
apostolico ci sarebbero stati degli espliciti e ben sostanziati riferimenti.
Invece non se ne parla affatto. La giustificazione per lo sviluppo del dogma
sta nella teoria (elaborata da un certo cardinale Newman), secondo la quale la
Parola di Dio contiene il seme della Rivelazione e questo seme deve germogliare
e svilupparsi grazie all’opera del Magistero ecclesiastico, che ne definisca di
volta in volta le varie sfaccettature. Gli evangelici, al contrario,
considerano la Rivelazione conclusa con l’ultima pagina della Bibbia. Questa,
per esempio, non dice che Maria fu sempre vergine, ma afferma che ella era
vergine al momento della nascita di Gesù e che fu un concepimento
soprannaturale per opera dello Spirito Santo. Dopo la nascita del Figlio, Maria
si comportò come una madre con una normale vita familiare, con dei doveri e dei
diritti sanciti dalla cultura ebraica di quel tempo. Il vangelo afferma che
ella ebbe altri figli, concepiti normalmente con suo marito Giuseppe: “Tutto
ciò avvenne affinché si adempisse quello che era stato detto dal
Signore…<<…Ecco la vergine sarà incinta e partorirà un figlio…>>.
Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva
comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe rapporti coniugali finché
ella non ebbe partorito un figlio…” (Matteo 1:22-25).
Il fatto che il Signor Gesù ebbe dei fratelli e
sorelle carnali è esplicito in diversi passi della Bibbia: “…Sua madre non si
chiama Maria, e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue
sorelle non sono tutte fra noi?…” (Matteo 13: 54-57); “…neppure i suoi
fratelli credevano in lui”. (Giovanni 7:5) ecc.
Non poteva trattarsi di fratelli spirituali e nemmeno di
cugini, visto che in greco – lingua in cui è stato redatto il Nuovo Testamento
– esistono due parole esatte per qualificare un fratello (adelphos) o un
cugino (anepsios) e quando si parla dei fratelli carnali di Gesù, viene
sempre usato il primo termine. Perciò la Scrittura attesta chiaramente il fatto
che Maria ebbe altri figli dopo aver partorito Gesù e pertanto non si può
accettare un dogma che affermi il contrario.
Anche gli altri titoli con cui la Madonna viene
onorata, non le competono. In I Timoteo 2: 5-6 è scritto: “C’è un solo Dio e un
solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato sé
stesso come prezzo di riscatto per tutti”. (Vedi anche Ebrei 9:15, Atti 4: 12).
Invece Romani 8: 34 afferma: “Cristo Gesù…è alla destra di Dio e anche intercede
per noi”. Quindi Gesù Cristo è l’unico Redentore, Mediatore e Intercessore e
ogni altra indicazione dogmatica che modifichi questo concetto non ha
fondamento biblico. Oltre a ciò, la Bibbia insegna che l’adorazione spetta solo
a Dio: <<Sta scritto: adora il Signore, il tuo Dio, e a Lui solo rendi il
tuo culto>> (Luca 4:8). Anche tutti gli altri dogmi mariani, promulgati
dai vari pontefici nel corso della storia, non hanno ragione di esistere per
gli stessi motivi sopracitati. Maria, infatti, viene nominata per l’ultima
volta all’inizio del libro degli Atti degli Apostoli (vedi Atti 1:14), dopo di
ciò non se ne fa più alcuna menzione. Se Maria avesse davvero avuto quel ruolo
così importante nel piano di Dio per la redenzione del mondo, non ci sarebbe
scritto con chiarezza nella Bibbia? I dogmi dell’Immacolata concezione,
proclamato da papa Pio IX nel 1854, dell’Assunzione, stabilito da Pio XII nel
1950, o gli appellativi di Madre di Dio (1931), Regina del mondo (1954), Madre
della Chiesa (1964), costituiscono l’esasperazione di un concetto che non ha
nulla a che vedere con l’insegnamento apostolico.
Per quel che riguarda il culto dei santi, il
discorso è analogo. Il Nuovo Testamento chiama santi tutti coloro che sono
partecipi della grazia divina, avendo beneficiato per fede del sacrificio di
Cristo. In senso lato, il termine santo significa separato e puro; è una
virtù indispensabile per ogni vero credente e ha radici vetero-testamentarie
(Levitico 20: 26). L’apostolo Paolo, quando si rivolge ai credenti di qualche
chiesa locale, li chiama santi (cfr. II Corinzi 1: 1; 13: 12; Efesini 1: 1;
Filippesi 1: 1; 4: 21-22 ecc.). Alla luce di tutto ciò, la venerazione dei
santi – che presuppone anche un loro potere post mortem – è biblicamente
infondata e per questo motivo gli evangelici la considerano errata e
inaccettabile.