PIETRO, SERVO ED APOSTOLO DI GESU’
Riflessioni
Fra i dodici apostoli, il primo che ha compiuto
un’opera straordinaria nella chiesa primitiva, è stato l’apostolo Pietro. Il
suo ministero è noto per l’intensa attività, soprattutto quella a carattere
itinerante che lo portava da un luogo ad un altro per visitare credenti ed
annunciare l’Evangelo. Probabilmente fu portato a svolgere questo tipo di
ministero pastorale, oltre che dalle circostanze che gli si presentavano, anche
per l’incarico particolare affidatogli dal Signor Gesù: “Pasci i miei agnelli”(
dal Vangelo di Giovanni, capitolo 21).
Da rozzo ed umile pescatore si trasformò in un attivo
apostolo di Cristo; nonostante il suo scetticismo iniziale fece una gran
confessione di fede in Cristo quando affermò: “Tu sei il Cristo, il Figlio
dell’Iddio vivente”. Egli aveva uno spirito vivo e per primo aveva capito chi
era veramente il divino Maestro. Lo caratterizzavano un’intensa lealtà ed
un’innata timidezza contro la quale lottava per assumere la padronanza del suo
essere. Mentre si dichiarava pronto a difendere il suo Signore e Salvatore
anche con la spada, lo rinnegava poi per paura di una serva che avrebbe potuto
denunciarlo alle autorità. Il giorno della Pentecoste però avvenne una
trasformazione radicale del suo carattere impulsivo tanto che con forza e decisione, di fronte
alle peggiori delle folli dichiarò: “Giudicate voi se è giusto ubbidire a voi
anziché a Dio….Poiché noi non possiamo non parlare delle cose che abbiamo
visto”. La timidezza e la paura si trasformarono in uno zelo immisurabile e
divenne il grande apostolo divulgatore dell’Evangelo. A Gerusalemme pronunciò
il suo primo caloroso discorso con il quale fece convertire al Signor Gesù ben
3000 persone sulle quali discese lo Spirito Santo, dando così vita alla prima
chiesa cristiana. Più volte affermò che solo Cristo è la “rocca” della nostra
salvezza e la “pietra angolare” (da prima Pietro capitolo 2, versetti 6-7). Più
volte fu messo in prigione ma non si lamentò mai, anzi dopo le percosse era
molto gioioso perché le aveva subite per amore del Signor Gesù. Come il Signor
Gesù non aveva una dimora così anche Pietro non aveva abitazioni lussuose e
quando alla porta del tempio un mendicante gli chiese l’elemosina, gli rispose
che non aveva né oro né argento. Non permise a nessuno di prostrati ai suoi
piedi e quando Cornelio lo fece, lo invitò a rialzarsi dicendo: “Alzati,
anch’io sono un uomo”(dagli Atti, capitolo10 versetti 25-26).
L’esempio dell’apostolo Pietro è molto incoraggiante
per il cristiano; perché egli era un uomo con difetti e con pregi così come
qualsiasi altro, capace di fare slanci magnifici ma anche errori, non
all’altezza di servire Dio con le sole proprie forze, ma la Grazia di Dio e lo
Spirito Santo lo rigenerarono trasformandolo in un uomo nuovo.
Ciò che il Signor Iddio ha fatto per l’apostolo
Pietro, lo può compiere per ognuno di noi, basta che abbandoniamo i nostri
sforzi, che sarebbero sempre inadeguati di fronte alla grandezza di Dio, e
permettergli di agire in noi. Basta abbandonarsi alla Sua Grazia ed ogni
difetto è trasformato in pregio, ogni debolezza in forza, ogni paura in
coraggio. Non importa quello che noi siamo per condizione sociale, per età, per
educazione ma è importante quello che il Signor Gesù vuole fare di noi mediante
la Sua infinita Grazia: trasformarci da peccatori a Suoi discepoli; allora
possiamo dire come l’apostolo Pietro: “Signore, tu sai che Ti amo”.